Alla scoperta dei "SUPERFOODS"



Quando parliamo di alimenti funzionali, ci riferiamo a:

“quei cibi che al di là delle proprietà nutrizionali presentano anche la capacità di influenzare positivamente una o più funzioni fisiologiche, in modo da conservare o migliorare lo stato di salute e di benessere, magari contribuendo anche a ridurre il rischio di insorgenza di quelle malattie correlate ad un certo tipo di alimentazione”.

Quando parliamo di “superfoods” ci riferiamo prettamente ad alimenti di origine vegetale, naturalmente ricchi di nutrienti ed in genere minimamente lavorati.

Con il passare del tempo la lista degli alimenti definiti “superfoods” si è man mano allungata e questi sono, ad oggi, i principali alimenti che ne fanno parte:
  • Broccoli e cavolfiore, ricchi di isotiocianati, sostanze con un’apprezzabile attività antitumorale;
  • Cavolo nero e cavolo riccio, ben fornito di vitamine ed antiossidanti;
  • Spinaci, una miniera di vitamine e sali minerali;
  • Mirtilli, ricchi di antiossidanti, soprattutto antocianine;
  • Cacao, ricchissimo in flavonoidi, composti antiossidanti molto potenti;
  • Quinoa, uno pseudocereale con un elevato contenuto di proteine, vitamine e minerali;
  • Rape rosse, ricche di vitamine, minerali e betaina;
  • Avocado, unico frutto con abbondante presenza di grassi polinsaturi;
  • Melagrana, altro frutto ricco di antiossidanti;
  • Açaí, bacche provenienti dall’Amazzonia, ricchissime di fibre e antiossidanti e povere di zuccheri;
  • Goji, bacche originarie delle steppe asiatiche, ben fornite di vitamina C e antiossidanti;
  • Semi di chia, originari del Messico, ricchi di antiossidanti e acidi grassi omega-3;
  • Spirulina, alga con alto contenuto di proteine e di un composto simile alla vitamina B12, assente in tutti i vegetali, privo però di reali funzioni fisiologiche;
  • Maca, una pianta delle Ande da cui si ottiene una polvere adattogena;
  • Matcha, polvere ottenuta dal tè verde, ricca di antiossidanti e catechine, composti con azione anticancerogena.

A questa lista alcuni aggiungono alimenti comuni come i pomodori, i peperoni, l’olio di oliva, i ceci e le lenticchie, l’aglio e la cipolla, o prodotti più esotici come i semi di canapa, i funghi reishi e shiitake, edamame e tofu, alghe marine varie, moringa, maqui ed anche i semi di melone. Senza dimenticare spezie come la curcuma e lo zenzero. Spesso vengono inclusi alimenti di origine animale come il salmone, le acciughe, le sardine, oppure derivati del latte come il kefir e lo yogurt.

La caratteristica comune a tutti i “superfoods” è l’abbondante presenza di composti antiossidanti i quali sono in grado di neutralizzare alcune specie reattive che si formano durante i normali processi metabolici, ossia i radicali liberi, sostanze che a lungo andare, se in eccesso, possono determinare importanti danni a livello cellulare, portando allo sviluppo di patologie cardiovascolari, diabete e varie forme tumorali.

Assieme agli antiossidanti troviamo poi vitamine e sali minerali, in concentrazioni variabili e tutta una serie di composti che in vari studi hanno mostrato di poter influenzare certi particolari processi: molti fitonutrienti sono in grado di rallentare la crescita e la divisione di cellule tumorali o addirittura possono indurne la morte cellulare programmata.

Il rischio che si dovrebbe cercare di evitare in questo caso sono le esagerazioni del marketing che spesso tendono a “gonfiare” i dati reali perdendo la giusta prospettiva che ci porti a considerare i vantaggi e gli svantaggi che il consumo preferenziale di certi superfood può comportare.

Questo fa sì che l’industria degli integratori sia portata a commercializzare questi alimenti sotto forma di pratiche polveri, capsule o compresse, con il rischio di creare una gran confusione nel consumatore. Ciò, infatti, può indurci a pensare che un singolo alimento possa essere considerato un rimedio ad ogni male, una fonte di salute e benessere se lo si mangia in quantità, riducendo l’attenzione verso la corretta alimentazione nel suo complesso.

Questa infatti, è la chiave che ci porta al benessere, la dieta nel suo complesso e lo stile di vita più in generale. Se il tanto decantato alimento superfood è inserito nell’ambito di un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdura non trattate, con un apporto calorico adeguato ai bisogni reali, allora può dare il suo contributo al benessere generale.
Ricordiamoci sempre che la natura ha sapientemente bilanciato tutte le sostanze di cui abbiamo bisogno negli alimenti che quotidianamente ci offre, i quali potrebbero essere potenzialmente tutti superfood…importante è saperli correttamente variare!

Dott.ssa Carlotta Pibiri


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